Fibre ottiche medicali

L’impiego della fibra ottica sta avendo un enorme sviluppo nella sensoristica per applicazioni medicali.
Le caratteristiche fisiche intrinseche della fibra ottica combinata con la sua versatilità nel remote sensing rendono questa, una tecnologia interessante per applicazioni biomediche.

Con una popolazione mondiale che è in crescita e che vive più a lungo, gli operatori sanitari di tutto il mondo sono sempre più alla ricerca di strumentazione biomedica avanzata per consentire una più efficace diagnosi, monitoraggio e il trattamento dei pazienti. In questo contesto, applicazioni di sensori biomedici tramite fibra ottica sono di importanza crescente. Allo stesso tempo, i recenti progressi nella chirurgia mini-invasiva (MIS) richiedono sensori sempre più piccoli da utilizzare con cateteri o tramite aghi usa e getta.

applicazioni di imaging endoscopiche tramite fibre ottiche sono oramai molto note e applicate, ma le caratteristiche fisiche intrinseche delle fibre ottiche le rendono anche estremamente attraente per il rilevamento biomedico. fibre non cablate (in genere meno di 250 micron di diametro) possono essere inserite direttamente in aghi ipodermici e/o cateteri, in modo che il loro impiego può essere minimamente invasivo e altamente localizzato. Sensori in fibra ottica (FOS) possono eseguire rilevazioni multi punto a distanza e multi parametriche. Le fibre ottiche sono immuni alle interferenze elettromagnetiche (EMI), chimicamente inerte, non tossiche e a sicurezza intrinseca. Il loro utilizzo non causa interferenze con l’elettronica convenzionale di molti ambienti medici-chirurgici. E, soprattutto, l’immunità delle fibre ottiche a frequenze elettromagnetiche e radio (RF) li rende ideali per l’utilizzo in tempo reale durante la diagnostica per immagini con la risonanza magnetica, TAC, PET, o sistemi SPECT, così come durante i trattamenti ablativi termici che coinvolgono RF o radiazione a microonde.

Le applicazioni basate su sensori e spettroscopiche aiutano nella diagnosi precoce e riducono i costi del trattamento.

Per consentire diagnosi, monitoraggio e trattamento dei pazienti più efficaci, l’industria medicale sta sviluppando una strumentazione biomedica sempre più avanzata e, in particolare, sta riscuotendo un certo interesse l’impiego della fibra ottica nella sensoristica per applicazioni medicali. Allo stesso tempo, i recenti progressi nella chirurgia mini-invasiva (MIS) richiedono sensori sempre più piccoli da utilizzare con cateteri o tramite aghi usa e getta.  In questo frangente, le caratteristiche fisiche intrinseche delle fibre ottiche rendono le stesse estremamente attraenti per il rilevamento biomedico: fibre non cablate (in genere meno di 250 micron di diametro) possono essere inserite direttamente in aghi ipodermici e/o cateteri, in modo che il loro impiego può essere minimamente invasivo e altamente localizzato. Le fibre ottiche sono immuni alle interferenze elettromagnetiche (EMI), chimicamente inerte, non tossiche e a sicurezza intrinseca. Il loro utilizzo non causa interferenze con l’elettronica convenzionale di molti ambienti medici chirurgici. E, soprattutto, l’immunità delle fibre ottiche a frequenze elettromagnetiche e radio (RF) li rende ideali per l’utilizzo in tempo reale durante la diagnostica per immagini con la risonanza magnetica, TAC, PET, o sistemi SPECT, così come durante i trattamenti ablativi termici che coinvolgono RF o radiazione a microonde.